Le vie della seta
Cari amici del web,
la bella stagione ci fa venir voglia di indossare abiti nuovi, leggeri e freschi, ma anche collane, orecchini e bijou particolari, come se il sole caldo si posasse sul viso facendo nascere il desiderio di qualcosa di nuovo.
Oggi voglio presentarvi delle bellissime sete indonesiane, realizzate da una ditta italianissima, con sede a Milano, e alcuni gioielli fatti tutti a mano da una nostra artigiana marchigiana.
Come sapete, un tempo per i commercio esisteva … la via della seta! Per via della seta s’intendeva il reticolo, che si sviluppava per circa 8.000 km, costituito da itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo i quali nell’antichità si erano snodati i commerci tra l’impero cinese e quello romano. Le vie carovaniere attraversavano l’Asia centrale e il Medio Oriente, collegando Chang’an (oggi Xi’an), in Cina, all’Asia Minore e al Mediterraneo attraverso il Medio Oriente e il Vicino Oriente. Le diramazioni si estendevano poi a est alla Corea e al Giappone e, a Sud, all’India.
Il nome apparve per la prima volta nel 1877, quando il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen (1833-1905) pubblicò l’opera Tagebucher aus China. Nell’Introduzione von Richthofen nomina la Seidenstraße, la «via della seta».
Questi scambi commerciali e culturali furono determinanti per lo sviluppo e il fiorire delle antiche civiltà dell’Egitto, della Cina, dell’India e di Roma, ma furono di grande importanza anche nel gettare le basi del mondo moderno.
Ma torniamo a noi. Le sete sono quindi importate dall’indonesia da una ditta italiana, sono sete con colori veramente lucidi e nitidi, leggerissime, possono essere non solo scialli da mettere in serate estive con la brezza marina, ma anche come parei al mare.
La bigiotteria invece tutta marchigiana e tutta fatta a mano, è veramente particolare, perline lavorate ad uncinetto, con applicazioni veramente uniche e speciali.
Guardatele sul mio e-commerce! Vi aspetto tutti, grazie!
Cinzia